Denunciare chi ha scaricato i redditi 2005? Impossibile.
di Alessandro Guerani
I “cacciatori” di E-mule stiano tranquilli. Non c’è nessun pericolo di incriminazione. Forse persino per l’Agenzia delle Entrate. Il garante della Privacy dovrà inchinarsi a una legge. Quella che lo istituisce.
Sarà divertente fra qualche settimana fare la conta di chi ha usato il recente polverone sulla pubblicazione dei dati dei redditi 2005 dei contribuenti italiani per accanirsi su un governo morente e provare a guadagnare qualche medaglietta agli occhi del nuovo
PERO’, PERO’ – Ma una veloce lettura della legge sulla tutela della privacy sembra contraddirlo. Infatti la legge in questione non include il dato del reddito di una persona fra quelle informazioni “sensibili”
I DATI BISOGNA DARLI? – La diffusione del dato del reddito, invece, essendo un dato ordinario, può essere punibile solo se tale trattamento illecito viene compiuto “al fine di trarne per sè o per altri profitto o di recare ad altri un danno” (art.167). Siamo pertanto estremamente curiosi di conoscere come la Procura di Roma riuscirà a provare il profitto riveniente dalla conoscenza dei redditi degli italiani (del 2005, e quindi come dato anche abbastanza “obsoleti“) da parte di Visco, di Romano, degli addetti dell’Agenzia delle Entrate e di tutti gli utenti di eMule che li hanno scaricati, in quanto la
PUNIBILITA’ DEL FATTO – In ultima istanza quindi l’unica speranza che ci sia un reato sarà quindi attendere una denuncia di parte da parte di qualcuno che però dovrà dimostrare il danno subito dalla divulgazione del suo reddito del 2005 (cioè di 3 anni fa). Dimostrazione che dovrà però essere sinceramente
Nell’attesa godiamoci lo spettacolo, utilissimo a distrarci dai problemi della “unitissima” nuova maggioranza nella formazione del nuovo governo e dal vuoto di idee (quelle veramente “ombra”, non le vede nessuno) del PD.
(vignetta di Ricucci da Generazioneblog)
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